Le sale del Museo di Capodimonte ospitano #Hacknight2018

24 ore di programmazione no-stop per più di 200 tra ragazzi e ragazze appassionati di digitale e tecnologia. 9 challenge proposte da Regione Campania, investitori locali e nazionali. 18 gruppi selezionati per i pitch finalisti. Il Museo di Capodimonte a fare da cornice. Tutto questo è stato #Hacknight2018.

È stato un fine settimana di programmazione per le ragazze e i ragazzi che hanno deciso di investire il loro tempo nello sviluppo di soluzioni applicative per rispondere ai bisogni territoriali emergenti. Regione Campania, in collaborazione con AlmavivA, ha proposto per l’occasione una challenge (tra le 9 lanciate dai differenti investitori locali e nazionali) dal nome App4ZES. La sfida è stata quella di realizzare, in uno scenario geografico complesso e di grandi potenzialità, un’App per la produzione di un servizio innovativo digitale per la localizzazione dei migliori contesti produttivi per l’utente-investitore/imprenditore, all’interno delle cosiddette ZES – Zone Economiche Speciali. Una volta terminate le 24 ore di programmazione, i gruppi di lavoro hanno avuto a disposizione due minuti per presentare le loro soluzioni agli investitori. Tra queste, ad aggiudicarsi la challenge di Regione Campania è stato il Team NZT – composto da Alfonso Tesone, Andrea Tiberio, Antonio Martinelli e Nataliya Mandziy, premiato per aver creato ZEST, un’applicazione per la visualizzazione 3D dei lotti da parte degli investitori, in mappa o in lista, con tutte le caratteristiche di dettaglio della zona – superficie, attrattori, terreni limitrofi edificabili.

Punto di partenza per la costruzione dell’applicazione sono stati i dataset rilasciati da Regione Campania sul portale ITER (iter.regione.campania.it), uno spazio nato dalla sinergica collaborazione tra Regione Campania e AlmavivA (nell’ambito del Contratto Quadro Consip SPC Cloud Lotto 3) e strumento di analisi e rappresentazione territoriale. Il portale open data ha costituito un riferimento fondamentale da cui i partecipanti hanno potuto reperire materiale utile per affrontare la sfida, dimostrando di fatto le possibilità di riuso degli open data per diversi scopi (commerciale, di ricerca, di analisi).

Nell’ambito del progetto Open Data Campania di recente avvio, e di cui abbiamo avuto modo di segnalare la partenza, è proprio sulle possibilità di riuso degli open data che ci siamo interrogati, attraverso un sondaggio lanciato in occasione proprio dell’Hacknight. Il sondaggio ha avuto lo scopo di collezionare i suggerimenti di tutti gli attori sociali sull’attuale utilizzo fatto dei dati rilasciati da Regione e su quali siano i dataset prioritari per il futuro rilascio. L’esperienza degli ultimi anni insegna infatti che per fare open data non basta un portale, né rilasciare grandi quantità di dati, ma è fondamentale adottare un approccio che valorizzi il contributo di soggetti pubblici e privati per la liberazione di dataset considerati ad alto impatto per il territorio dal punto di vista economico, politico e sociale.

In questo senso, le Regioni svolgono un ruolo centrale per il processo di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, che richiede loro di mettere in campo attività di coordinamento e di indirizzo dei processi di pubblicazione dei dati aperti rivolti alle amministrazioni locali e di diffusione della cultura del dato e di promozione delle pratiche di riuso. Open Data Campania nasce con questa vocazione e con la consapevolezza dell’importanza strategica delle azioni di coinvolgimento e attivazione del territorio.

Articolo a cura di Marina Bassi, pubblicato originariamente su https://goo.gl/1q4AnQ in data 10 ottobre 2018. 

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